Credito di imposta 4.0: ufficiale la risposta dell’Agenzia delle Entrate, si può utilizzare anche dopo il 3° anno

by Studio AGRIEURO


Pubblicato sabato 31 luglio 2021


CREDITO-IMPOSTA-OLTRE-3-ANNOCon la recente Circolare numero 9/E del 23 luglio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito alcuni punti relativamente alla fruizione del credito di imposta per investimenti in beni strumentali.

Quella del credito di imposta è una misura che è in vigore già dal 2020, ma è stata potenziata e migliorata per il 2021, dando la possibilità alle aziende che effettuino investimenti in beni strumentali nuovi di ottenere vantaggi maggiori.

Il credito di imposta è fruibile anche dalle aziende del comparto agricolo, le quali, molto spesso, sfruttano tale agevolazione per acquisire meccanizzazione nuova (trattori, attrezzature e quant’altro).

Il funzionamento del meccanismo è relativamente semplice: a fronte dell’investimento effettuato dall’azienda per dotarsi di un bene strumentale nuovo, essa matura un credito che potrà utilizzare in compensazione di vari versamenti tributari (ad esempio, il credito potrà essere sfruttato per compensare l’IVA da versare, l’IMU, i contributi INPS e così via). Il credito matura in capo all’azienda in proporzione al valore dell’investimento effettuato ed alla tipologia (beni materiali o immateriali, beni 4.0 o standard).

L’agevolazione maggiore per il 2021 è quella che prevede, a fronte dell’acquisizione di un bene strumentale cosiddetto 4.0, di poter fruire di un credito di imposta pari al 50% del valore del bene stesso. La Legge di Bilancio 2021, che aveva potenziato i crediti di imposta per l’anno 2021, ha, però, anche previsto un limite in termini di utilizzo di tale credito: esso è fruibile in 3 quote annuali di pari importo a decorrere dall’anno di interconnessione del bene.

Nel corso di precedenti interventi, era stato chiarito che il credito di imposta non interamente fruito il primo o secondo anno può essere riportato all’anno successivo. Rimaneva, però, aperta la questione su cosa succedesse alla quota di credito di imposta residuo allo scadere dei 3 anni in cui può essere utilizzato.

Con la Circolare numero 9/E del 23 luglio 2021, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che “nel caso in cui la quota annuale – o parte di essa – non sia utilizzata, l’ammontare residuo potrà essere riportato in avanti nelle dichiarazioni dei periodi di imposta successivi senza alcun limite temporale ed essere utilizzato già dall’anno successivo, secondo le ordinarie modalità di utilizzo del credito, andando così a sommarsi alla quota fruibile a partire dal medesimo anno”.

Pertanto, grazie a questi chiarimenti, risulta decisamente più semplice per le imprese pianificare le modalità di utilizzo del credito di imposta, in quanto, se non dovesse essere possibile sfruttarlo tutto entro il triennio, la quota residua potrà essere utilizzata il quarto anno o successivamente ancora.

Ottime notizie, dunque, per le aziende che stavano facendo le valutazioni di convenienza economica e, in generale, per tutti, in quanto la fruibilità in anni futuri del credito di imposta è sempre una stima e, in quanto tale, approssimativa. Grazie al più ampio spazio di manovra nella fruibilità del credito di imposta offerto da tali chiarimenti, le imprese potranno avere vantaggi maggiori.

 

Studio Agro-tecnico AGRIEURO

di Pasero Agr. Angelo

www.studioagrieuro.it