Nuovo credito di imposta per gli investimenti: coinvolte anche le aziende agricole?

by Studio AGRIEURO


Pubblicato sabato 18 gennaio 2020


BONUS_INVESTIMENTI_2020La Legge di Bilancio 2020 ha lavorato, tra il resto, anche su sistemi e meccanismi incentivanti volti a favorire lo sviluppo delle imprese e gli investimenti dalle medesime portati avanti.

In particolare, in questa sede, ci si sofferma sui commi da 184 a 197, i quali prevedono alcune misure incentivanti. Ciò che le accomuna è che, all’azienda che effettui determinati investimenti nel 2020 (e, a certe condizioni, nella prima parte del 2021) e nel rispetto di alcune regole, venga riconosciuto un credito di imposta utilizzabile in compensazione. Vale a dire che l’azienda che effettui un investimento in un bene utile alla propria produzione viene premiata con un credito che potrà andare a ridurre il versamento di altri tributi.

La norma, infatti, prevede tre categorie di investimenti (una più generale, mentre le altre due includono determinati tipi di beni, perlopiù caratterizzati dall’avere un elevato contenuto tecnologico) e, per ciascuno di essi, stabilisce a quale credito di imposta possa avere diritto l’azienda. Il credito di imposta viene calcolato come percentuale dell’investimento effettuato, pertanto, al crescere dell’investimento, aumenta il vantaggio per l’impresa.

Naturalmente, ci sono dei limiti, sia a livello qualitativo (non tutti gli investimenti sono adeguati per il riconoscimento del credito di imposta), sia quantitativi (ci sono dei limiti di investimento superati i quali il beneficio si riduce o cessa).

Il credito riconosciuto a seguito dell’investimento, come parzialmente anticipato, potrà essere usato in compensazione in cinque (in alcuni casi, tre) quote di pari importo, prestando attenzione al momento di decorrenza, che può variare in funzione del tipo di investimento. In sostanza, comunque, l’azienda, a fronte di un investimento, avrà la possibilità di recuperare una parte della somma spesa mediante uno sconto su altre imposte.

A rendere particolarmente interessante la norma in questione è, però, il comma 186, che recita “Possono accedere al credito d'imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito”.

Una frase del genere porterebbe ad includere anche le aziende agricole che determinano il reddito su base catastale. Questa sarebbe un’autentica novità, in quanto esse non potevano fruire di alcune possibilità introdotte in anni precedenti, ad esempio il super ammortamento, proprio in virtù del loro sistema di determinazione delle imposte.

In attesa di eventuali ulteriori chiarimenti ufficiali, le imprese possono considerare, sulla base della propria situazione contabile, le opportunità che questa novità potrebbe loro riservare.

 

Studio Agro-tecnico AGRIEURO

di Pasero Agr. Angelo

www.studioagrieuro.it