Obbligo di rotazione previsto dalla nuova PAC

by Studio AGRIEURO


Pubblicato sabato 5 novembre 2022


rotazione-PAC-2023-2027La nuova PAC 2023-2027 sta prendendo forma ed il periodo di applicazione della stessa, essendo prevista la decorrenza dal 01/01/2023, si avvicina velocemente.

Molti sono gli aspetti innovativi rispetto alla vecchia programmazione.

È bene precisare che manca ancora qualche passaggio normativo per avere già tutte le regole di dettaglio, ma le linee generali appaiono, ormai, tracciate in modo abbastanza netto.

Una delle grosse novità previste dalla nuova PAC è la condizionalità rafforzata, vale a dire l’insieme di regole da rispettare per poter accedere ai contributi. Si tratta di una condizionalità rafforzata, in quanto eredita alcune delle vecchie regole, ma ne introduce di ulteriori nuove.

Tra le nuove introduzioni, spicca l’obbligo della rotazione. In questa sede, si analizza la rotazione con riferimento a quanto attualmente noto, in attesa di conferma definitiva delle regole applicative della nuova PAC.

La rotazione impone l’obbligo, per l’agricoltore, di effettuare un cambio di genere botanico almeno una volta all’anno sul medesimo terreno.

Le colture secondarie possono essere valide per l’applicazione della rotazione, purchè siano adeguatamente gestite e si completi il ciclo produttivo.

Inoltre, per quanto noto al momento, sarebbero previste le seguenti deroghe all’obbligo di rotazione:

- seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, costituiti da terreni lasciati a riposo, investiti a colture di leguminose o sottoposti a una combinazione di tali tipi di impieghi;

- superficie agricola ammissibile è costituita per più del 75% da prato permanente, utilizzata per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o investita a colture sommerse per una parte significativa dell'anno o per una parte significativa del ciclo colturale o sottoposta a una combinazione di tali tipi di impieghi;

- superficie di seminativi fino a 10 ettari;

- certificazione BIO o SQNPI.

È bene precisare, poi, che, per l’anno 2023, primo anno in cui si dovrebbe applicare la rotazione, è stata prevista una deroga, a causa del fatto che, stante il conflitto ucraino, appare molto importante massimizzare le produzioni agricole ad uso alimentare.

La possibilità di sfruttare tale deroga, però, deve essere adeguatamente ponderata con gli obblighi imposti dagli ecoschemi e dal pagamento per gli impegni agro-climatico-ambientali.

La corretta gestione della rotazione, al di là del discorso proroga valido per il 2023, sarà molto importante in ottica aziendale, in quanto, essendo parte della condizionalità rafforzata, sarà una regola importante da seguire, ma, al contempo, richiederà uno sforzo organizzativo in termini di pianificazione delle semine.

 

Studio Agro-tecnico AGRIEURO

di Pasero Agr. Angelo

www.studioagrieuro.it